Sarà capitato anche a voi di parlare di un argomento con un amico, e ritrovarlo in forma di annuncio o banner pubblicitario su Facebook o in altri siti web.
Questo accade perché i sensori degli smartphone – e in particolare i microfoni – possono rimanere attivi anche quando non stiamo utilizzando il nostro dispositivo. In questo modo potrebbero essere utilizzati per raccogliere informazioni, utilizzabili per diverse finalità anche da terzi: ad esempio per attività di marketing.
Quello delle app che, tra le autorizzazioni di accesso richieste al momento dell’installazione, inseriscono anche l’utilizzo del microfono, è un fenomeno diffuso. Troppo spesso, come utenti, concediamo questi permessi senza pensarci troppo e senza informarci sufficientemente sull’uso che verrà fatto dei nostri dati.
Il Garante ha avviato un’indagine sulle app più scaricate per verificare se acquisiscono dati attraverso il microfono dei nostri smartphone anche quando non lo utilizziamo.
Per evitare ascolti indiscreti, possiamo adottare alcune accortezze scopri quali clicca qui.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.