A disabilitare la chatbot per l’Italia è stata la stessa OpenAi a seguito di un blocco temporaneo stabilito dal Garante della privacy.
Secondo quest’ultimo il trattamento dei dati personali degli utenti sarebbe a rischio in quanto l’AI utilizzerebbe le informazioni delle chat per migliorare il proprio modello algoritmico.
Proprio la settimana scorsa un utente di ChatGPT aveva avuto accesso alla cronologia delle chat di un altro utilizzatore, facendo scattare i primi campanelli di allarme da parte delle autorità di regolazione.
Non solo: il Garante della privacy denuncia la mancanza di un sistema di verifica dell’età.
OpenAi ha ora 20 giorni di tempo per spiegare come intenderà conformarsi alle richieste del nostro Garante.
Se disattenderà le richieste, rischia una sanzione fino a 20 milioni di euro, o fino al 4% del fatturato globale annuo.
Temendo una multa, OpenAI ha interrotto momentaneamente l’accesso per i cittadini italiani, promettendo peraltro il rimborso a chi aveva acquistato il servizio business.
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