Sono passati circa 6 anni da Windows 10 – che, almeno teoricamente, avrebbe dovuto essere l’ultima versione del sistema operativo – ma evidentemente le funzionalità e i miglioramenti tecnici sono così importanti da rendere necessaria una nuova versione di Windows e non un semplice aggiornamento.
Come d’abitudine, Windows 11 sarà distribuito in modo progressivo ai PC Windows 10 compatibili sotto forma di aggiornamento gratuito. Microsoft stima di terminare la conversione entro la prima metà 2022. Windows 11 ovviamente sarà disponibile fin da subito anche precaricato su PC e notebook di nuova generazione.
Proprio la compatibilità con le novità hardware sempre più frequenti sembra essere una delle motivazioni del rilascio. E, inevitabilmente, molte macchine che avevano superato stoicamente l’installazione di Windows 10 si riveleranno inadatte a sopportare la nuova versione.
Se analizziamo i requisiti minimi, infatti, Microsoft indica, tra gli altri, “CPU o SoC con 2 o più core a 64 bit con un clock di almeno 1 GHz“, ma in realtà le variabili sono diverse: ad esempio, i processori Ryzen 1000 di AMD e le CPU Intel Core di settima generazione che risalgono al 2017, quindi certamente non così obsoleti, non sono supportati.
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