Gli attacchi hacker continuano… il 1° maggio sono stati presi di mira i presidi ospedalieri e territoriali dell’Asst Fatebenefratelli Sacco. L’attacco ha avuto conseguenze su tutte le sedi aziendali (Buzzi, Melloni e 33 sedi territoriali) e su tutti i sistemi aziendali attaccando anche i servizi di base “nonostante l’accrescimento delle misure di sicurezza poste in essere negli ultimi mesi”.
A causa dei problemi tecnici all’infrastruttura informatica aziendale, il pronto soccorso e i punti di prelievo, per alcuni giorni hanno consentito gli ingressi dei pazienti in maniera limitata e solo attraverso la modulistica cartacea, modificate anche le abitudini di Medici e infermieri che sono dovuti tornare ad utilizzare carta e penna.
In attesa del ripristino l’azienda di Emergenza Urgenza ha provveduto a dirottare tutte le emergenze su altri presidi ospedalieri milanesi.
Attività di analisi hanno permesso di accertare che si è trattato di un “ransomware”, un tipo di virus che solitamente chiede un riscatto per rimuovere la cifratura.
Secondo la Regione, “non si ha alcuna evidenza dell’avvenuta sottrazione di dati personali”, l’attacco ha riguardato solo l’infrastruttura applicativa rendendola inutilizzabile.
Sono state avviate subito le procedure di ripristino, la completa reinstallazione degli ambienti di gestione applicativa e il progressivo recupero dei servizi dalle copie di backup che non sono state intaccate.
Avviata la denuncia agli organi competenti, che nel caso di Data Breach deve essere effettuata al Garante entro 72 ore da quando il titolare viene a conoscenza della violazione dei dati.
Non è il primo attacco informatico che colpisce i sistemi italiani: il più “famoso” è quello della Regione Lazio. Poi quello a FS e Trenitalia, che ha mandato in tilt i sistemi di prenotazione tradizionali.
Il nostro paese è sempre più a rischio, in primis il settore sanitario già indebolito dalla pandemia e a quanto sicurezza informatica molto arretrato e vulnerabile, i presidi ospedalieri diventano quindi vittime predilette degli hacker pensando che possano cedere a ricatti in virtù del fatto che non possono sospendere i servizi erogati.
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